Da mono a duale
Premessa
Prima di descrivere il circuito dico subito che questo non è un mio progetto ma è un progetto del Sig. Enrico Di Cataldo, che lo ha presentato nella rubrica "Progetti in Sintonia" della rivista Nuova Elettronica n.236. Io ho voluto proporlo qui sperando di fare cosa gradita a voi e al Sig. Di Cataldo. Per la descrizione e il funzionamento mi sono rifatto sul testo pubblicato su NE assieme al circuito.
Descrizione
Questo circuito è in grado di trasformare una classica alimentazione mono prelevabile da moltissimi alimentatori in un'alimentazione duale, adatta per esempio ad alimentare circuiti con amplificatori operazionali.
Schema elettrico
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Funzionamento
Il diodo serve per proteggere il circuito contro le inversioni di polarità. È consigliabile mettere un fusibile sul ramo positivo in ingresso, ovviamente dimensionato in base alla corrente che il carico in uscita assorbirà.
L'operazionale (un classico 741) e i due transistor formano un'amplificatore operazionale di potenza: è un pò come se il 741 fosse il cervello e i due transistor i muscoli. Tutta la corrente assorbita dal carico scorre attraverso i due rami principali e il ramo della "massa", quindi anche attraverso i due transistor. Quindi è necessario che i transistor siano di potenza, in grado di sopportare la corrente richiesta dal carico.
I condensatori (elettrolitici) provvedono a livellare le uscite. La loro tensione di lavoro dipende dalla tensione in uscita che volete. Il partitore di resistenze non fa altro che dividere a metà la tensione in ingresso, generando, attraverso l'operazionale di potenza, la massa fittizia in uscita.
La tensione duale in uscita è perciò la metà di quella in ingresso: se, ad esempio, in ingresso ci sono 20V, in uscita ci saranno -10V/0V/+10V.
Foto
Queste foto mostrano il circuito che ho costruito su una basetta millefori di dimensioni contenute. Mi scuso per la qualità delle foto che non è il massimo.
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Note
Il progetto originale prevedeva due resistenze da 10k con una tolleranza del 5%. Io, per stare tranquillo, le ho messe dello stesso valore ma con una tolleranza del 1%.
I condensatori elettrolitici che ho messo hanno una tensione di lavoro di 25V, il chè mi va bene per le mie applicazioni. Voi ovviamente potete mettere condensatori con un'altra tensione di lavoro in base alle vostre esigenze.
Inoltre il progetto originale prevedeva come transistor la coppia BD139-BD140, invece io ho messo la coppia TIP33C-TIP34C per due motivi: primo, i TIP possono sopportare una corrente maggiore rispetto ai BD, e secondo, nel cassetto avevo solo i TIP....
Se il carico in uscita assorbe molta corrente bisogna mettere i transistor su un dissipatore di calore. I due transistor DEVONO essere rigorosamente isolati dal dissipatore (ad esempio con della mica) perchè l'aletta del transistor è internamente collegata al collettore e i due collettori sono a due potenziali diversi. Senza questo accorgimento si metterebbero in cortocircuito il ramo positivo e quello negativo del circuito, e scommetto che voi non volete che questo accada, vero?